diritto di ritenzione e meccanico

Non c’è reato se il meccanico esercita il diritto di ritenzione: 2 brevi considerazioni

Il diritto di ritenzione configura reato?

No, il meccanico è legittimato a trattenere l’auto riparata se non è stato pagato per i suoi servizi di riparazione, ma vediamo in che termini.

Cos’è questo diritto?

E’ la facoltà che l’ordinamento concede al creditore insoddisfatto di trattenere in proprio possesso un bene del debitore: lo prevede l’art. 2756 del Codice Civile, in base al quale “i crediti per le prestazioni e le spese relative alla conservazione o al miglioramento di beni mobili hanno privilegio sui beni stessi, purché questi si trovino ancora presso chi ha fatto le prestazioni.

Come rileva questo diritto nel caso che ci occupa?

Perché nel caso in cui non sia stato pagato, o sia stato pagato in via parziale, il meccanico può esercitare il diritto nei confronti dell’auto: in pratica il meccanico è legittimato a trattenere presso l’officina l’autoveicolo senza restituirla al proprietario. Questo fino al saldo delle spettanze.

E se il cliente non paga?

Il meccanico deve rivolgersi ad un giudice, richiedere l’adozione di un decreto ingiuntivo contro il debitore. Per il recupero dei crediti, segnalo l’articolo “Strumenti rapidi per il recupero del credito” al seguente link https://avvocatobarocci.it/2022/02/22/recupero-crediti/.

Sul rapporto tra ritenzione e credito, segnalo l’articolo https://www.altalex.com/documents/news/2012/12/05/diritto-di-ritenzione-legittimo-solo-in-caso-di-unico-vincolo-contrattuale

C’è il rischio che l’esercizio della ritenzione integri un reato?

In astratto si rischia di integrare  l’esercizio arbitrario delle proprie ragioni oppure l’appropriazione indebita.

Per quanto riguarda questa seconda possibilità, parrebbe ipotizzabile la configurabilità del delitto di cui all’art. 646 c.p., ma la Cassazione ha da diversi anni mostrato di applicare il diritto di ritenzione in modo coerente, a tutela del meccanico.

In cosa consiste il reato?

Il reato di appropriazione indebita è introdotto dall’art. 646 c.p. tra i delitti contro il patrimonio, punendo coloro che per procurare a sé o a altri un ingiusto profitto, si appropriano del denaro o di cose mobili altrui, della quale abbia a qualsiasi titolo il possesso.

Quando si verifica l’appropriazione indebita?

Il delitto si considera consumato nel momento in cui si verifica l‘inversione del titolo del possesso, ossia lappropriazione del denaro o della cosa mobile altrui da parte dell’agente che ne aveva, sin da prima, il legittimo possesso.

La Cassazione si è espressa sul punto?

Sì, la Cassazione ha ribadito con plurime pronunce che il corretto esercizio del diritto di ritenzione non integra il reato di cui all’art 646 c.p.

Nello specifico, la S.C. (cfr., ex multis, Sez. 2, n. 17295 del 23.3.2011) ha avuto modo di affermare che “l’omessa restituzione della cosa non realizza l’ipotesi del reato di cui all’art. 646 c.p. se non quando si ricollega oggettivamente ad un atto di disposizione “uti dominus” e soggettivamente all’intenzione di convertire il possesso in proprietà.”

Quindi la ritenzione non integra il reato di appropriazione indebita?

No, la semplice ritenzione precaria, attuata a garanzia di un preteso diritto di credito e conservando la cosa a disposizione del proprietario, con la condizione che la restituzione avverrà all’adempimento della prestazione cui lo si ritiene obbligato, non costituisce appropriazione perchè non modifica la natura del rapporto giuridico fra il bene e la cosa. Il meccanico, infatti, con la mera custodia non esercita un’attività sintomatica della volontà di comportarsi come se fosse il proprietario del bene.

Quali sono i parametri per dimostrare il corretto esercizio del diritto di ritenzione?

Per non incorrere nel reato di appropriazione indebita, oltre a non fare uso della cosa è opportuno poter dimostrare che il veicolo è stato lasciato spontaneamente dal proprietario in officina, magari con una ricevuta di presa in consegna con l’indicazione delle ragioni (ad esempio, un semplice preventivo di riparazione può essere più che sufficiente); è necessario dimostrare che il trattenimento sia finalizzato ad ottenere il pagamento delle spettanze per l’attività esercitata sullo stesso bene e che il credito non sia futuro, ma immediatamente esigibile.

Avv. Nicola Barocci

per info: http://avvocatobarocci.it

info@avvocatobarocci.it

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